SASSI (esercizio di scrittura)

 Rodrigo andava spesso a passeggiare sul fiume. Non gli piaceva il fiume e neanche passeggiare, però lo faceva lo stesso perché non aveva molto altro da fare nelle giornate solitarie a cui stava iniziando ad abituarsi, dopo quel giorno di quasi un anno prima.

Quando era sulla riva sassosa di quel fiume che scorreva non troppo lentamente vicino a casa sua, Rodrigo dopo un po’ cambiava modo di annoiarsi, smettendo di passeggiare e iniziando a guardare i sassi che calpestava camminando. Non trovava mai pietre interessanti, né belle. Quelle che attiravano la sua curiosità, alla fine, si rivelavano solo pezzi di rifiuti arrotondati e smussati dal lungo rigirarsi nel flusso dell’acqua. Dopo un paio d’ore di noia, tornava a casa e accendeva la televisione. E così fece anche quella sera.

Il televisore era acceso su un canale a caso, tanto Rodrigo si era buttato come al solito sul divano, senza degnare i programmi in onda di troppa considerazione. A un certo punto apparve sullo schermo un tizio che, a volume improvvisamente alto, sembrò parlare direttamente a lui:

Che cosa fai spaparanzato sul divano? È l’ora di uscire all’aperto! Hai un fiume vicino a casa? Vai sulla riva e godi delle bellezze della natura, Sai che puoi trovare sassi bellissimi? Sai che puoi contribuire a pulire l’ambiente? E allora cosa fai? Esci e agisci!”

 Rodrigo spense la TV; non gli interessavano i programmi di ecologia e i motivatori da quattro soldi, poi sentì montargli un qualcosa dentro; un misto fra senso di colpa e voglia di rivalsa sulla vita spenta che conduceva e decise di tornare ad annoiarsi al fiume. D’altra parte non si poteva resistere a un ordine così perentorio.

 Sotto la spinta del tizio della televisione, risalì l’Arno fino al punto di confluenza del torrente Ambra, per poi continuare risalendo quest’ultimo e spingendosi ben oltre il punto più lontano in cui fosse mai arrivato.

 Fu lì che lo incontrai. Io andavo spesso a rilassarmi in quel luogo quasi selvaggio a due passi dal caos della cittadina di provincia, che non sarà quello di una metropoli, ma che era sufficiente a farmi raggiungere livelli di stress ragguardevoli: era un mio luogo dell’anima. Appena lo vidi, quell’uomo che camminava sbilenco a testa bassa mi incuriosì. Ci incrociammo e ci scambiammo un saluto. Iniziammo a fare due chiacchiere, ma lui sembrava non distrarsi mai da quello che stava facendo; non smetteva mai di guardare in basso e ribaltare i sassi con il piede sinistro. A volte si abbassava e qualche volta prendeva una pietra in mano, la osservava bene e poi la gettava via.

 Il cielo stava imbrunendo e, per me, era quasi l’ora di rientrare per la cena. Ci stavamo salutando, quando vedemmo arrivare la donna più bella che entrambi avessimo visto sulla riva di un fiume. Io e Rodrigo ci guardammo e fu chiaro per tutti e due, che la nuova arrivata sarebbe stata il prossimo obiettivo della giornata. Mi sentivo in vantaggio nei confronti del mio rivale: mi reputavo più bello, più interessante, più spigliato e soprattutto meno strano. Ci dirigemmo verso di lei all’unisono e iniziammo a intavolare un discorso che potesse trovare divertente. La nuova arrivata ci disse che era venuta in quel posto perché si era sentita quasi spinta a farlo, dopo che un uomo in televisione aveva lanciato un appello accorato, affinché chi lo avesse ascoltato, uscisse a cercare sassi sul greto di un fiume. Rodrigo ebbe un attimo di smarrimento e io ne approfittai per allontanarmi con la ragazza di pochi passi, allo scopo di poter iniziare la mia opera di denigrazione dell’altro, mostrandole quanto questo fosse fuori fase ed eccentrico e non un tipo giusto, come invece ero io.

 Mentre le parlavo Rodrigo le si avvicinò, la prese per mano e insieme raccolsero un grosso sasso per uno e mi colpirono alla testa.

 Mi seppellirono qui, sotto questi maledetti sassi. Adesso riesco a vedere tutto da dove mi trovo. Non da sotto i sassi, ma da un luogo tra il Sempre e l’Ovunque dove è finita quella che forse è la mia anima. Vedo Rodrigo che faceva le sue passeggiate al fiume, lo vedo mentre viene raggiunto dal messaggio dell’imbonitore televisivo, vedo tanta gente scendere al fiume e trovarsi, come lui e l’altra. Erano tutte persone semplici, tristi con una vita vuota.

 Adesso il mondo è loro.



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